I 4 Esercizi armoniosi (padhāna)

I 4 ESERCIZI ARMONIOSI : INTRODUZIONE
Ven Bhante Punnaji

Vorrei spiegare i passaggi della meditazione che abbiamo fatto finora e dove siamo diretti. Abbiamo praticato l’Esercizio Armonioso (Sammappadhāna) negli ultimi giorni. Lo scopo di questo esercizio è fermare la reazione emotiva alla radice. Non si tratta di soppressione o repressione; si tratta di eliminazione, sradicamento. Ci sono quattro fasi di sradicamento:

1. Prevenzione ( sanvara)
2. Eliminazione (pahāna)
3. Coltivazione (bhāvanā)
4.Mantenimento (anurakkhana)

1. Prevenzione (sanvara) – prevenzione del sorgere di pensieri emotivi

La prevenzione inizia con la comprensione che le emozioni nascono dalla stimolazione dei sensi. Quando i sensi vengono stimolati, l’organismo reagisce allo stimolo. Le due fasi iniziali di questa reazione sono: 1. Percezione, ad esempio, quando si guarda, si vede qualcosa. Lo stesso vale per l’udito, l’olfatto, il gusto e il tatto. 2. Concezione, ovvero l’interpretazione di ciò che è stato visto, udito, annusato, assaggiato o toccato. Bisogna distogliere l’attenzione dalle immagini percettive di ciò che vediamo, udiamo, annusiamo, assaggiamo o tocchiamo.

Nella fase di prevenzione, primo passo dell’Esercizio Armonioso, si cerca di fermare la reazione all’inizio. Quando si vede qualcosa, le emozioni nascono dalla concezione o dall’interpretazione di ciò che si vede. Quindi, si mira a fermare l’interpretazione. Questo è il significato di proteggere i sensi. Proteggere i sensi implica fermare l’interpretazione: non si giudica se è buono, cattivo, piacevole o spiacevole. Quando si ferma il giudizio, si ferma l’interpretazione.

2. Eliminazione (pahana): liberarsi delle emozioni una volta che si sono manifestate

Un’emozione può essere risvegliata se un pensiero nasce dalla memoria o dall’immaginazione futura. Una volta risvegliata, un’emozione persisterà solo finché si avrà un’immagine mnemonica. Supponiamo di essere arrabbiati. Questa è l’eccitazione emotiva. Quando si è arrabbiati, si crea un’immagine mentale del litigio con un’altra persona. È come un programma televisivo nella mente, che si riproduce. Finché continui a riprodurlo nella tua mente, la tua rabbia sarà alimentata perché sempre più adrenalina entrerà in circolo. Quello che devi fare è eliminare quell’immagine dalla tua mente. Non puoi avere due immagini contemporaneamente nella tua mente. È come cambiare canale in TV sostituendo un’immagine di rabbia con un’immagine rilassante. Questo è il metodo di eliminazione, il secondo passo dell’Esercizio Armonioso.

3. Focalizzare l’attenzione all’interno (bhāvanā)
Quindi , ci concentriamo sulla reazione stessa. Il terzo passo dell’Esercizio Armonioso (bhāvanā), è costituito dalla sati o satipatthāna. Io lo chiamo introversione dell’attenzione, il che significa che non stai osservando l’oggetto a cui stai reagendo, ma la reazione stessa. La reazione si osserva in quattro modi:

Osservando il corpo, la manifestazione fisica (kayānupassanā)

Osservando le sensazioni nel corpo (vedanānupassanā)

Osservando lo stato emotivo (cittānupassanā)

Osservando il concetto o l’interpretazione (dhammānupassanā).

L’obiettivo è fermare completamente questa reazione. Allora la mente diventa sufficientemente calma da iniziare a pensare nel modo giusto. Questo è il significato di vipassanā: quando la mente è calma, si inizia a correggere il pensiero. Quindi, ci sono due tipi di meditazione, samatha e vipassanā. Samatha consiste nel calmare la mente prima di iniziare a pensare correttamente. Senza calma, c’è interferenza o nivarana, che ostruisce il pensiero chiaro. Quindi, dovete praticare questo in ogni momento della giornata e della vita. Con la pratica costante come abitudine, arriverà un momento in cui la vostra mente sarà calma e quieta, e potrete iniziare a comprendere la realtà della vita.

Questi quattro modi di osservare la reazione costituiscono la pratica di meditazione chiamata satipatthāna, che non può essere praticata correttamente senza aver eseguito tutti e quattro i passi dell’Esercizio Armonioso. Sfortunatamente, satipatthāna e la sua pratica sono oggi utilizzati in modo errato. Anche prima di praticare i quattro passi dell’Esercizio Armonico, è necessario praticare la disciplina del comportamento chiamata sīla. Quando le quattro pratiche dell’Esercizio Armonioso vengono praticate coscienziosamente, si inizia a raggiungere i jhāna. Tuttavia, i jhāna raggiunti in questo modo sono temporanei perché possono essere persi se la mente viene contaminata a causa di negligenza o se la pratica non viene mantenuta. L’equilibrio sarà stabilito in modo permanente solo dopo aver praticato i Sette Passi per il Risveglio (satta bojjhanga).

4. Mantenere la concentrazione interiore per tutto il giorno (amurakkhana)

Il quarto passo dell’Esercizio Armonioso è il mantenimento o la conservazione, che significa preservare quello stato di calma e tranquillità mentale mantenendo il focus interiormente. Deve essere fatto in ogni momento della veglia, stando in piedi, camminando, seduti e persino sdraiati, finché non ci si addormenta e si ricomincia al risveglio. L’unico modo per preservarlo è cambiare completamente il proprio modo di pensare. Questo cambiamento è molto difficile ma semplice da spiegare. La spiegazione è che hai distolto l’attenzione dagli oggetti a cui reagisci e ora stai osservando la reazione. Mentre osservi la reazione, inizi a vedere che anche l’oggetto che vedi è parte della reazione. Questo perché il processo di percezione crea l’oggetto che vedi. Quindi, quando osservi questo correttamente, inizi a vedere la concezione e la percezione. Quando osservi la percezione, vedi cos’è l’oggetto. È semplicemente una creazione della tua mente. Quando lo vedi, ti rendi conto che non c’è nulla di cui entusiasmarsi: “è ciò che ha creato la mia mente”. È qui che avviene un cambiamento di paradigma.

Il cambiamento di paradigma significa che normalmente penso che ciò che vedo sia qualcosa che esiste. Non solo, ma esisto anche io. Quindi, esistono due cose, il soggetto e l’oggetto. C’è una relazione tra il soggetto e l’oggetto. Questa relazione può assumere la forma di amore, odio, paura o preoccupazione. Questi sono i risultati della creazione del soggetto e dell’oggetto. Quando inizio a capire che sia il soggetto che l’oggetto sono creazioni della mia mente, inizio a vedere che questa esistenza non è una realtà. L’unica realtà è il processo di percezione, che è la reazione dell’organismo agli stimoli. In questo modo, invece di vedere l’esistenza, comincio a vedere l’esperienza. Ciò che vedo veramente sono due cose: esistenza ed esperienza. Il paradigma normale era l’esistenza, ma il nuovo paradigma è l’esperienza. Il problema è risolto quando avviene questo cambiamento di paradigma: non reagirai più. È così che la reazione si ferma completamente ed è questo il significato di diventare un Buddha. È anche il Risveglio dal sogno dell’esistenza. Non siamo completamente svegli. Nel momento in cui il paradigma cambia, siamo Risvegliati.

Tratto da : Inner Calm
Tradotto in proprio da Gruppo Dhammadana

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