
3 MEDITAZIONI SULL’EQUANIMITÀ
Ispirate al Visuddhimagga
Di seguito, una meditazione sull’equanimità (upekkhā) secondo la tradizione Theravāda. Questo tipo di meditazione aiuta a coltivare una mente stabile, serena e imparziale, capace di accogliere gioie e dolori con lo stesso spirito. È una delle Quattro Dimore Divine (brahmavihāra).
Meditazione n°1
Trova una posizione comoda. Rilassa il corpo. Inspira… ed espira dolcemente, senza sforzo. Porta l’attenzione al respiro, come ancora, come porto tranquillo. Lascia andare ogni tensione…Quando ti senti pronto, rifletti interiormente su quanto segue:
“Tutti gli esseri sono figli, genitori eredi e padroni del proprio kamma (decisioni e azioni). Tutti ereditano le conseguenze delle proprie scelte e azioni.”
Ora, dapprima porta alla mente una persona che consideri neutra ( indifferente) e rifletti:
“Tutti gli esseri sono figli, genitori eredi e padroni del proprio kamma. Tutto ereditano le conseguenze delle proprie scelte e azioni.”
Quindi, rifletti allo stesso modo su una persona con cui hai un rapporto difficile, quindi sull’intero genere umano e infine su te stesso:
“Tutti gli esseri sono figli, genitori eredi e padroni del proprio kamma. Tutto ereditano le conseguenze delle proprie scelte e azioni.”
Meditazione n° 2
Lascia emergere la consapevolezza che ognuno segue il proprio cammino. Le gioie e i dolori che gli altri vivono non dipendono da te. Lascia andare l’attaccamento a ciò che senti come piacevole e l’avversione a ciò che ti appare sgradevole, alla volontà di salvare o cambiare gli altri. Ripeti interiormente, lentamente:
“Accolgo con mente equanime la gioia e il dolore.”
“Accolgo con mente equanime la buona reputazione e la cattiva.”
“Accolgo con mente equanime la lode e il biasimo.”
“Accolgo con mente equanime la perdita e il guadagno.”
Ogni volta che la mente si distrae, torna al respiro. Riconosci ciò che sorge: pensieri, emozioni, giudizi… e lasciali passare come nuvole nel cielo. La mente equanime non si aggrappa, non respinge…
Meditazione n° 3
Per concludere la sessione, estendi questa qualità a tutti gli esseri, ovunque pensando:
“Che tutti gli esseri, ovunque siano, possano vivere con equilibrio, con serenità, con cuore libero da avversione e attaccamento.”
Rimani qualche momento in silenzio, sentendo questa qualità che si radica in te… come una fiamma chiara e tranquilla.
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La via della liberazione dal mondo stando nel mondo non la si trova nella repressione, nell’ indifferenza né tantomeno nella sudditanza al potere delle emozioni ma nell’equanime consapevolezza ( alias, distacco) che nasce dalla comprensione profonda della realtà. Non è una strada facile ma è forse l’unica alternativa all’ odio e alla disperazione.

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