Bhava sutta: Le sfere d’esistenza

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Paṭha­ma­bhava­sutta
Il discorso sul divenire,
Anguttara Nikaya 3.76

Quindi, Il Venerabile Ānanda si avvicinò dal Beato, ed avendolo raggiunto, gli rese omaggio e si sedette al suo fianco. E sedendogli a fianco, il Venerabile Ānanda chiese al Beato:

«Signore, si parla  di esistenza, di divenire – ma in che modo avviene il divenire?»

«Ānanda, se non ci fosse alcun intenzione (kamma) maturante nella sfera della sensualità (Kāma­dhātu) sarebbe possibile fare esperienza dell’esistenza nella sfera sensuale?

«No, signore.»

«Perciò Ānanda, il kamma è il terreno, la cognizione il seme e la sete il fertilizzante. La cognizione degli esseri viventi, ottusa dall’ignoranza ed incatenata dalla sete, viene in questo modo a stabilirsi in una sfera d’esistenza inferiore, ed è in questo modo che si manifesta il sorgere di una nuova esistenza (punabhavabhinibatti)

«Ānanda, se non ci fosse alcun Kamma maturante nella sfera della forma (Rūpa­dhātu­), sarebbe possibile fare esperienza dell’esistenza nella sfera formale?

«No, Signore.»

«Così, Ānanda, il kamma è il terreno, la cognizione il seme e la sete il fertilizzante. La cognizione degli esseri viventi, ottusa dall’ignoranza ed incatenata dalla sete[di esistere], viene in questo modo a stabilirsi in una sfera d’esistenza intermedia, ed è in questo modo che si manifesta il sorgere di una nuova esistenza.»

«Ānanda, se non ci fosse alcun Kamma maturante nel reame del senza forma (Arūpa­dhātu), sarebbe possibile fare esperienza dell’esistenza nella sfera priva di forma?

«No, signore.»

«Così, Ānanda, il kamma è il terreno, la cognizione il seme e la sete il fertilizzante. La cognizione degli esseri viventi, ottusa dall’ignoranza ed incatenata dalla sete, viene in questo modo a stabilirsi in una sfera d’esistenza superiore, ed è in questo modo che si manifesta il sorgere di una nuova esistenza.»

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