“Yo ca mettaṃ bhāvayati,appamāṇaṃ paṭissato, Tanū saṃyojanā honti, passato upadhikkhayaṃ.” “Per colui il quale, pienamente consapevole, coltiva l’amorevole gentilezza senza restrizioni, i legami si affievoliscono, allorché egli contempla la distruzione degli attaccamenti.” - Mettābhāvanāsutta, Iti 27. “In una società popolata da persone viziose e piene di bramosia, l'amore finisce con una pugnalata. Tuttavia, quello da noi conosciuto culmina nell'emancipazione.” -Siri Samanthabhadra Thero *** Do seguito, alcuni spunti... Continua a leggere →
Sulla precarietà dell’esistenza: Ajahn Sumedho
La ragione per la quale i conservatori si sentono molto minacciati dagli stranieri, dalle idee radicali o da qualsiasi novità che metta in discussione lo status quo, è che uno dipende da quel mondo per sentirsi sicuro. Quando ti senti minacciato, vai in panico. Nel leggere le notizie sul tragico terremoto del Gujarat in India,... Continua a leggere →
Vācāsutta : La parola
aṅguttara nikāya 5 20. brāhmaṇavagga “Pañcahi, bhikkhave, aṅgehi samannāgatā vācā subhāsitā hoti, no dubbhāsitā, anavajjā ca ananuvajjā ca viññūnaṃ. "Monaci, la parola, allorché dotata di cinque fattori, è una buona parola, non una cattiva parola, ed è inoltre irreprensibile e non criticata dalle persone sagge. Katamehi pañcahi? Kālena ca bhāsitā hoti, saccā ca bhāsitā hoti, saṇhā ca bhāsitā hoti, atthasaṃhitā ca bhāsitā hoti, mettacittena ca bhāsitā hoti. Quali cinque? Quando è pronunciata al momento appropriato, quando è veritiera, gentile, densa di significato, e detta con amorevolezza. Imehi kho, bhikkhave, pañcahi aṅgehi samannāgatā vācā subhāsitā hoti, no dubbhāsitā, anavajjā ca ananuvajjā ca viññūnan”ti. Dotata di questi cinque... Continua a leggere →
