«Tassa mayhaṃ bhikkhave, etadahosi: ‘kimhi nu kho sati upādānaṃ hoti? Kimpaccayā upādāna”nti. Tassa mayhaṃ bhikkhave, yoniso manasikārā ahu paññāya abhisamayo: ”taṇhāya kho sati upādānaṃ hoti. Taṇhāpaccayā upādāna”nti». «E così a me fu: ‘con la presenza di cosa si manifesta l’afferrarsi? qual è la condizione per il sorgere dell’afferrarsi?’ e così, o monaci, attraverso l’attenzione portata... Continua a leggere →
La via del non-attaccamento
Il termine Pali upādāna, sovente tradotto con ‘attaccamento’ o 'afferrare' deriva dal prefisso ‘upa’, ‘verso di sé’, e dal vocabolo ‘ādāna’, ‘prendere’, ‘appropriarsi’. Il Cūḷavedalla Sutta (MN 44) definisce l’attaccamento come uno stato mentale caratterizzato dalla bramosia e dalla passione verso i cinque aggregati psicofisici di corpo, sensazione, appercezione, intenzioni e cognizione. Il venerabile Punnaji... Continua a leggere →
Cittānupassanāniddeso: Commentario alla contemplazione sulla mente-cuore.
Satipaṭṭhānavibhaṅgo (Vibh. 7) Analisi dei fondamenti della consapevolezza interiore. Cittānupassanāniddeso Commentario alla contemplazione della mente-cuore Kathañ-ca bhikkhu ajjhattaṁ citte cittānupassī viharati? E come un monaco dimora contemplando la [natura della] mente-cuore nella mente cuore in riguardo a Sé stesso? Idha bhikkhu sarāgaṁ vā cittaṁ “sarāgaṁ me cittan”-ti pajānāti, In questo caso, un monaco, quando... Continua a leggere →
