Attakārīsutta: Colui che agisce

Sāvatthinidānaṃ: A Sāvatthi: «Atha kho aññataro brāhmaṇo yena bhagavā tenupasaṅkami; upasaṅkamitvā bhagavatā saddhiṃ sammodi. Sammodanīyaṃ kathaṃ sāraṇīyaṃ vītisāretvā ekamantaṃ nisīdi. Ekamantaṃ nisinno kho so brāhmaṇo bhagavantaṃ etadavoca: «ahañhi, bho gotama, evaṃvādī evaṃdiṭṭhi: ‘natthi attakāro, natthi parakāro’»ti. » «Quindi, un certo Brāhmaṇa si recò dove si trovava il Bhagavān, ed avendolo avvicinato scambiò con lui cortesi saluti,... Continua a leggere →

Mahā­puṇṇama­sutta: Chi rinasce?

Mahā­puṇṇama­sutta, MN 109 Il Discorso esteso della notte di plenilunio KARMA E NON SÉ: CHI RINASCE? La risposta del Buddha ad un annoso quesito In questo dialogo, il Buddha spiega la natura condizionata e vuota di un sé sostanziale e autonomo degli aggregati psicofisici costituenti la persona, la quale è pur sempre soggetta, nei tre... Continua a leggere →

 Bhava­netti­sutta: L’essere.

Sāvatthi­nidānaṃ. A Sāvatthi­: Ekamantaṃ nisinno kho āyasmā rādho bhagavantaṃ etadavoca: «bhava­netti­nirodho, bhava­netti­nirodho’ti, bhante, vuccati. Katamā nu kho, bhante, bhavanetti, katamo bhava­netti­nirodho”ti?» Sedendo al suo fianco, il Monaco Rādha disse al Bhagavan: «Signore, si parla spesso di cessazione dell'essere, di cessazione dell'esistere, ma cos'è, o Signore, che conduce all'essere, e cos'è la cessazione di quegli elementi che conducono... Continua a leggere →

Bhava sutta: Le sfere d’esistenza

Paṭha­ma­bhava­sutta Il discorso sul divenire, Anguttara Nikaya 3.76 Quindi, Il Venerabile Ānanda si avvicinò dal Beato, ed avendolo raggiunto, gli rese omaggio e si sedette al suo fianco. E sedendogli a fianco, il Venerabile Ānanda chiese al Beato: «Signore, si parla  di esistenza, di divenire – ma in che modo avviene il divenire?» «Ānanda, se... Continua a leggere →

Khaj­ja­nīya­sutta: ciò che viene divorato (il ricordo delle esistenze precedenti)

A Sāvatthi­. «Sāvatthi­nidānaṃ. “Ye hi keci, bhikkhave, samaṇā vā brāhmaṇā vā anekavihitaṃ pubbenivāsaṃ anussaramānā anussaranti sabbete pañcu­pādā­nak­khan­dhe anussaranti etesaṃ vā aññataraṃ. Katame pañca? » «Monaci, tutti quegli asceti e quei brahamana i quali rammentano le molteplici esistenze precedenti si rammentano dei cinque aggregati soggetti all'afferrarsi o di uno di essi. Ma quali sono questi cinque aggregati?»... Continua a leggere →

Meditazione: vedere con chiarezza

  Meditare vuol dire fare chiarezza sulla natura delle cose: il termine in lingua Pāḷi per meditazione è jhāna, il quale deriva dal verbo jhāyati, il cui significato letterale è 'mettere a fuoco'. L'immagine metaforica qui utilizzata è quella di una lente, la cui funzione può essere sia quella di accendere un fuoco (jhāpeti in... Continua a leggere →

Bhava: Essere & Divenire

«E così a me fu: ‘con la presenza di cosa si manifesta l'essere? qual è la condizione per il prodursi dell'essere?’ così, o monaci, portando l’attenzione all’origine, io  realizzai con saggezza: essendoci l’attaccamento si produce l'essere, l’attaccamento determina l'essere.» -Gotama Sutta, SN 12.10 Bhava: essere e divenire Bhava è un concetto fondamentale per la comprensione... Continua a leggere →

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